2)Malattie che interessano i tessuti (cute, muscoli, nervi, ecc.)
Che sono in rapporto di vicinanza anatomica e in dipendenza funzionale con un segmento venoso ammalato. Siamo già nella fase delle complicanze della malattia venosa propriamente detta. ln questo gruppo rivestono particolare importanza per la frequenza e, l’estrema varietà di manifestazioni le alterazioni cutanee che vanno dal semplice gonfiore di un arto o di un segmento di esso, agli arrossamenti diffusi, alla alterazione del colore della pelle che può assumere un aspetto bruno scuro, fino ad arrivare alle affezioni dermatologiche più, importanti quali le ulcere nei loro molteplici aspetti e le gangrene.
PREVENZIONE: rappresenta il momento più importante della terapia della malattia varicosa qualunque ne sia l’aspetto. Essa è tanto più efficace quanto più è precoce.
Ricordate che:tutti siamo potenzialmente flebopatici; la malattia delle vene è in costante e progressivo aumento; è importante curarsi ancora prima di essere ammalati!
È dunque molto importante poter autogestire nel modo più rapido la propria flebopatia fino dai suoi esordi, comprendendone i significati ed indirizzandosi al medico più adeguato. Chi meglio di voi può cogliere i primissimi segnali di una malattia incipiente: Edemi, formicolii, senso di calore e di pesantezza alle gambe, ecc.? La prevenzione, rappresenta la migliore delle terapie alla quale purtroppo la maggioranza della popolazione non risulta ancora correttamente sensibilizzata.
Si basa su due cardini fondamentali: evitare che in soggetti a rischio si manifesti la malattia varicosa; evitare che soggetti già portatori di flebopatia si aggravino, ritardando il più possibile l’instaurarsi delle complicanze. Nella fase di prevenzione il rapporto medico-paziente assume aspetti differenti rispetto alla fase terapeutica. Durante quest’ultima fase il paziente viene a trovarsi in una condizione di passiva dipendenza nei confronti del medico che pone in atto i sussidi terapeutici ritenuti più idonei. Nella fase di prevenzione il paziente viene ad assumere un ruolo altamente attivo nei riguardi della tutela del proprio stato di salute. La dipendenza dalla figura del medico è più limitata’, una volta proposti alcuni consigli il paziente dovrà organizzarsi per agire in modo corretto, adeguato e soprattutto costante nel tempo. Innanzitutto bisogna porre in atto tutti quegli accorgimenti atti a migliorare la propria igiene di vita. Controllo del peso ottenuto con l’impiego di una alimentazione sana, varia ed equilibrata. Un giusto peso oltre a non affaticare il cuore consentirà un efficace meccanismo respiratorio da cui scaturirà un indubbio beneficio per un più corretto ritorno del sangue verso il cuore.
Correzione della stitichezza utilizzando una dieta ricca di fibre, un intestino che si scarica completamente e con regolarità consentirà di ridurre la pressione intraddominale facilitando il deflusso del sangue attraverso le vene iliache e la vena cava inferiore.
Ancora qualche consiglio saranno da considerarsi estremamente utili gli esercizi che attivando le funzioni e aumentando la tonicità dei muscoli della gamba e della coscia consentiranno un più corretto funzionamento della pompa aspirante e premente rappresentata dalla massa muscolare.
Gli esercizi più elementari sono anche i più efficaci! Facciamo alcuni esempi: possono essere eseguiti tranquillamente in casa, in ufficio e in qualsiasi momento della giornata, camminate sulla punta dei piedi, fate ruotare il piede facendo perno sull’articolazione della caviglia, sdraiatevi sul letto e fate il movimento della forbice e della bicicletta Avete visto? Si tratta di esercizi provate semplicissimi, sembrano banali, ma a farne qualcuno molti avranno una sorpresa.